Monday, November 3, 2008

I curuniri vogliono mutare

I curuniri* vogliono mutare
Degli uomini la fè, naturalezza,
Moralità, cultura e la grandezza:
L'architettura e lettere, le care
Ai filosofi tutti

Ai poeti ed ai povveri ragazzi
Dèbili, intelettuali, forse brutti
Di cuio nùmero nuovi reclutti
Giungono loro in sinistri palazzi.

Non cercano oltra cosa che da siempre:
Scienza, potestà, più di controle
Su tutti gli uomini, cuio parole
Prendono più o meno che dai tempi
Quando formate state

Sono, mai nunqua lo stesso passato
Che glie lo più hanno reutilizzate:
Di questa mente ragioni ingannate
Loro si danno como erba sul prato.

"Giuvare" è rovinare: "amicità" è
Schiavaggio nella bocca sapiente
Dei curuniri - molto diferente
Dall' onestà che nulla parte trae
Le vecchie parole

Dal vero senso vecchio - che onora
Di "libertà" lo "non sotto controle"
Ed ogne cosedi sue parole:

Quest'onestà che tace più ancora
Lo più che parlano i curuniri questi
Chi erano nunqua semplici ed onesti
E più di più disonestano ancora.

Hans Lundahl

*curuniri - referenza da Tolkien
traduzzione, più o meno: uomini àbili,
tecnocrati o stesso: sapienti

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